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Davide di Donato: "rispettare il virus senza avere paura"

 

È quasi un anno che si convive con questo virus ed è complicato sotto tutti i punti di vista, credo sia giusto avere un atteggiamento rispettoso nei confronti del virus ma non di paura.

Per quanto riguarda il calcio non è di certo una situazione facile per nessuno, da chi deve decidere per tutti a chi come noi non vediamo l'ora di tornare a giocare e stare insieme agli allenamenti e alle partite, siamo in attesa delle decisioni e credo che qualunque esse siano le si accetteranno.

Al momento siamo tutti contenti di vederci quelle due volte a settimana per fare dei tornei di calcio tennis dove la società ce lo permette e possiamo solo dire grazie, e non solo per questo ma anche come è stata gestita la situazione durante l'inizio del campionato perché forse qualcuno non sa che dietro ci sono degli sforzi economici e di energie importanti.

Abbiamo iniziato il campionato cercando di stare tutti attenti al di fuori del calcio perché il virus può circolare ovunque, non è questione di orari o di sederci ad un tavolo in un bar o a cenare in un ristorante, i contatti si possono avere in mille modi e trovo stupide certe decisioni politiche ma è meglio sorvolare su questo perché non è di mia competenza, ognuno dovrebbe comportarsi in maniera responsabile e forse se fossimo stati un popolo tale non avremmo avuto certi risultati negativi, ma si sa che ognuno guarda al proprio orticello e non fa mai un qualcosa in più per il prossimo...

La mia speranza è quella che le persone tornino a lavorare a pieno regime con le proprie attività compresi tanti miei compagni che si possono trovare in difficoltà adesso, ancor prima che si faccia in modo che questo virus non causi più morti e da qui allora tornare a vivere come prima aggiungendo alle nostre vite questo sport che in tanti amiamo, e se non sarà quest'anno ci rivedremo, spero, quest'estate con un'altra preparazione pronti ad affrontare un campionato da capo anche se con un anno in più, data la mia età non molto giovane...

Un saluto a tutti e grazie per tutto ciò che il ca de rissi fa per i propri ragazzi...
Dido

Paolo Scala: "Torneremo a calcare il nostro rettangolo di gioco"

 

Le parole del Mister UEFA C Paolo Scala della #Leva2007: Torneremo a calcare il nostro rettangolo di gioco e quando succederà ricordiamoci di questi momenti in cui insieme , al di là dei colori o della rivalità, abbiamo sconfitto il male: se ricorderemo questa sfida che vinceremo insieme cominceremo a guardare gli avversari come rivali sportivi e non come nemici e capiremo ancora di più il valore della parola sport.

Per usare una metafora calcistica stiamo giocando la partita della vita :L’avversario è rapido, sfuggente, micidiale . Siamo in svantaggio e impegnati in una difesa estrema .

Bisogna organizzare una ripartenza ed agire da squadra ,pensando che se mettiamo in campo tutte le nostre forza alla fine tutto andrà bene.

Per questo ha un senso ,in questo momento,continuare a parlare di sport. Teniamo duro e tutto si risolverà per il meglio.

Piero Graffione: "Dalla Promozione alla Terza Categoria, secondo me sarà quasi impossibile ripartire."

 

Presidente Calcisticamente che 2021 ci aspetta?

Un anno a due fasi. Vedo una prima fase, quella attuale, mirata al mantenimento. Quello che stiamo cercando di portare avanti. La seconda deve essere quella della ripartenza con l’obbiettivo di vedere la prima squadra ad agosto iniziare la preparazione e poi a settembre la ripresa degli allenamenti  di tute le leve.

Alcuni dicono che l'Eccellenza potrebbe essere l'unico campionato "salvato", che ne pensi?

E’ opportuno tentare di giocarlo. L’eccellenza ha implicazioni sui campionati nazionali e la conclusione è necessaria. Poi per “regolarizzare” un format “un po’ strano”. I due gironi, prima a dieci, poi a undici con il giusto ripescaggio del Molassana, non fanno esaltare  il più importante campionato ligure.

Per i ragazzi di settore giovanile e scuola calcio quindi anno da dimenticare?

Più che uno direi due anni da dimenticare. Dai piccoli amici agli allievi ogni anno deve essere di crescita. Queste mezze stagioni, faranno mancare ai ragazzi una parte del bagaglio di crescita che difficilmente potranno recuperare. In questi mesi abbiamo deciso di continuare gli allenamenti. Tutti individuali mirati al miglioramento della tecnica per i più piccoli e al divertimento per i più grandi. Ma l’allenamento è propedeutico alla partita e il non giocare non è d’aiuto. E’ un impegno gravoso che ci siamo presi per far si che i ragazzi non si dimentichino il campo, lo spogliatoio, la palla. Un lavoro più sociale che calcisticamente parlando “formativo”. In più per dare una mano anche alle famiglie abbiamo spostato il saldo delle quote da dicembre a marzo.

Tu che fai parte di quei campionati che rischiano di rimanere fermi, come ti senti?

Dalla Promozione alla Terza Categoria, secondo me sarà quasi impossibile ripartire. Più andiamo avanti e più i tempi si accorciano. Non reputo una buona idea giocare solo mezzo campionato per determinare una classifica, tante squadre non si stanno allenando e vedo difficile, quasi impossibile, giocare mille parti anche infrasettimanali con la regola delle sei ore come finestra temporale. Inoltre “sforare” nel mese di luglio non è semplice: i ragazzi vanno in ferie, iniziano attività serali che, se tutto dovesse essere quasi normale, sarebbe un ostacolo. Mi dispiace molto che alcuni campionati, come la seconda e la terza, non abbiano neanche giocato una partita. Noi almeno tre le abbiamo disputate e il piacere di scendere in campo, se pur per poco, l’abbiamo provato.

Se si dovesse ripartire a settembre che reazione avresti?

Francamente sono già mentalizzato per una ripartenza a settembre. Come detto prima vedo troppi ostacoli.

Se invece si riuscisse a giocare, ma solo per pochi mesi, come giudicheresti la scelta di giocare solo l'andata?

Non mi piacciono le cose forzate. Auspico una collegialità della decisione.  Tranquillamente accetto che il momento storico che siamo vivendo non preveda il termine del campionato. Poi da quello che ricordo il regolamento prevede che a conclusione di tutte le partite del girone di andata e del girone di ritorno vengano determinate le classifiche. L’anno scorso avendo bloccato le retrocessioni abbiamo digerito il fatto che ci fossero solo le promozioni. Quest’anno non so se la sfortunata retrocessa accetterebbe il risultato con altrettanta sportività.

Articolo concesso da Settimana Sport

Veloce: "Penso che sia un anno da dimenticare ma soprattutto un anno perso"

 

Parliamo con il centrocampista della #PrimaSquadra Nicolò Veloce: "Penso che sia un anno da dimenticare ma soprattutto un anno perso.

Personalmente ne venivo da un paio d'anni dove non praticavo più, riprendere con i miei amici al Ca De Rissi che reputo una grande famiglia, è stato fonte di entusiasmo stroncato sul nascere da questa pandemia. Non sarà il nostro lavoro, ma per chi come me è dentro questo mondo da sempre, stare senza è una cosa inspiegabile ed io che l ho provato lo so.

Speriamo di tornare al più presto, ho tanta voglia di giocare senza perdere altro tempo. Sono diventato papà e mi piacerebbe tantissimo che mia figlia per qualche anno venisse a vedermi.

Auguro un gran in bocca al lupo a tutti ovviamente che siate in salute, ma anche nel lavoro dove abbiamo bisogno più che mai.

Dall'Asen: una sfida costante che sta mettendo a confronto

 

Allenare ragazzi in questi mesi di Covid-19 e' una sfida costante che sta mettendo a confronto i nostri limiti, facendoci scoprire nuove risorse non immaginate portando ad una nuova visione del nostro ruolo. Io parlo da mister di ragazzi di 16-17 anni quindi ultimo anno di settore giovanile.

Noi tutti per primi abbiamo dovuto cambiare il significato che diamo all'allenamento. In un periodo in cui il campionato è sospeso e sempre più a rischio di sospensione definitiva, è facile per i ragazzi perdere la motivazione ad allenarsi e diminuire l'interesse per un attività che sembra non avere più senso, se viene a mancare l'obiettivo finale della partita. Qui interveniamo noi allenatori cercando di dare valore come attività in sé, come momento di incontro, di condivisione e anche di sfogo fisico. Si cerca di coinvolgere più possibile i ragazzi alla partecipazione, cercando di cambiare esercitazioni e la struttura dell'allenamento il più possibile.

Il tutto viene adattato secondo le procedure di sicurezza predisposte dai vari DPCM. In questo la Società Ca De Rissi San Gottardo ci ha sostenuti in questi mesi, garantendoci l'accesso a tutte le strutture con attrezzature e supporti necessari per proseguire le nostre attività in totale sicurezza e nel rispetto delle norme.

Cerchiamo sempre di essere un esempio per i ragazzi e aspettiamo con fiducia il momento in cui potremo rientrare in campo, le tante difficoltà non ci hanno fatto perdere l'ottimismo. Anzi credo che questo periodo sia stato utile per crescere, per avere nuovi entusiasmi e conoscenze da sfruttare al meglio in futuro.

Io per primo, in questi mesi, con il supporto della Società e del nostro Presidente, mi sono impegnato per ottenere l'abilitazione con il corso Uefa C... dove già utilizzo nei miei allenamenti quanto di nuovo ho imparato.

L'obiettivo di tutti noi , della mia società e del calcio dilettantistico è quello di mantenere coinvolti i nostri ragazzi in un'attività sana, dove possano continuare a mantenere un livello alto di condizione fisica e mentale per poter continuare ad avere relazioni positive con gli altri sia dentro che fuori dal campo.

Tovani: "Purtroppo a distanza di quasi un anno siamo ancora al punto di partenza"

 

Intervistiamo l'esperto portiere della #PrimaSquadra Simone Tovani:

Simone cosa pensi dell'attuale situazione: "Purtroppo a distanza di quasi un anno siamo ancora al punto di partenza.

Nel calcio dilettantistico, tanta indecisione e nessuna certezza sta facendo sfumare la possibilità di una ripartenza. La scoperta del vaccino e le prime dosi somministrate ci hanno fatto sperare in un ritorno sui campi ma la realtà è nettamente diversa.

Questo maledetto virus, oltre a minacciare la nostra salute e quella dei nostri cari, ci porta insicurezze a livello lavorativo e ci sta privando della libertà di vivere e divertirci. Ma soprattutto del calcio, il gioco più bello del mondo. Per noi ragazzi, non è solo uno sport, è divertimento, felicità, aggregazione, consolidare rapporti di una vita e crearne di nuovi ogni anno. Vivere lo spogliatoio è una distrazione; nell'ora e mezza di allenamento stacchiamo la spina da tutti i nostri problemi legati alla quotidianità.

La speranza di riuscire a tornare a divertirci, sudare, lottare tutti insieme per quei maledetti “3 punti” non muore mai, anche se le possibilità, ad oggi, sono poche.

Ringrazio la società che sta organizzando degli allenamenti individuali con divertenti match di calcio tennis. Nella massima sicurezza ci permette di divertirci ma spero di poter tornare presto sul rettangolo verde, quello grande, con tutti i miei compagni".

I Mister Portieri: conosciamo Massimo Olivari

 

#Portieri #ScuolaCalcio

Oggi intervistiamo il mister dei portierini della Scuola Calcio Massimo Olivari, un curriculum di tutto rispetto nel nostro panorama calcistico, ma andiamo a conoscerlo maggiormente nella sua sfera personale e sportiva.
Mister buongiorno, una domanda a bruciapelo:

D: “Quale è il dubbio più grande che hai sempre avuto da quando ti sei messo a lavorare sul campo?”

R: “Come preparatore dei portieri il dubbio più grande è subito dopo uscito dal campo; in primis se ho fatto un buon allenamento e ancor più se sono riuscito a dare ai ragazzi un qualcosa che possa restare loro come bagaglio da portarsi avanti”

D: “Qual è il senso che dai alla vita di tutti i giorni?”

R: “Io vivo giorno per giorno quindi più che un senso alla vita lo do al quotidiano senza fare progetti a lungo termine, come dicono "se vuoi far sorridere gli Dei fai progetti a lungo termine", quindi cerco di dare un senso alla giornata cercando di renderla gratificante, anche facendo piccole cose, ma che mi portino a fine giornata ad essere sereno... Mi accontento di poco ߘ갟芦rdquo;

Inutile, Massimo è una persona alquanto determinata, sempre lucida nell’analisi ed estremamente attenta nella scelta delle parole, con un self-control ed una educazione che ne rendono l’uomo ancor più apprezzato e stimato.

Ballabene: "sembra non aver mai fine"

 

Le parole del capitano della #PrimaSquadra:

"Mai e poi mai avrei pensato a distanza di circa un anno di essere ancora in questa situazione, che con il passare del tempo sembra non aver mai fine.

Abbiamo sperato, ci siamo illusi, abbiamo fatto molti sacrifici, ma ancora il futuro è così indefinito e se mi guardo indietro invece penso che “ridendo e scherzando” abbiamo perso due anni di gioco, e non è poco.

Spero che con la scoperta del vaccino si possa presto tornare alla normalità, ancora è molto lontana. E' la mia speranza perché mi manca da morire lo spogliatoio, i miei compagni e amici, calpestare quel prato verde e non pensare a nulla se non a divertirsi..

Manca tutto questo e spero di riviverlo il prima possibile!"

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A.s.d. Ca De Rissi SG
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16138 - Genova
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